martedì 31 dicembre 2019
STEP #32 - LE AZIONI DELLA COSA / CON LA COSA
I verbi legati alla cosa possono essere:
- degustare, verbo abbastanza appropriato dato che la cosa è un alimento.
- promettere, regalare , per i motivi già citati nello STEP# 14 .
- conservare , quest'ultimo riferito in particolare alla genovese con ripieno in conserva di cedro, la quale anche dopo parecchi giorni di distanza dalla preparazione, conserva intatto l'ottimo sapore che la contraddistingue.
- sorprendere, innamorare , riferito alle donne di Erice, le quali capiscono sorprese quando un uomo si è innamorato di loro, dato che le vengono offerte le genovesi.
STEP #31 - L'ABC DELLA COSA
A come Amido di mais
Viene usato nella farcitura della genovese per ottenere delle creme più dense.
B come Bossche Bol
Rivisitazione della genovese nei Paesi Bassi.
C come Cioccolato
Le scaglie di cioccolato sono presenti o nella pasta, oppure nella farcitura, oppure in entrambe, in base alla zona di produzione della cosa.
D come Dolcetti
Categoria di appartenenza della cosa.
E come Erice
Luogo di origine della genovese.
F come Frigorifero
Prima di infornare la cosa, bisogna prima metterla in frigo per circa trenta minuti, altrimenti non assumerà la classica forma a cappello che la contraddistingue.
G come Genovese
Nome della cosa, nonchè parte del patrimonio culinario di Erice.
I come Iris
L'iris al forno è una rivisitazione palermitana della cosa con rivestimento in pasta brioche.
L come Latte
Essenziale sia nella preparazione della pasta che della farcitura della cosa.
M come Maria Grammatico
"Testimonial" della genovese a Erice.
N come Nocino
Liquore che spesso si accompagna durante la degustazione della cosa.
O come Olio
Elemento presente, oltre che nella cosa, soprattutto nella cucina mediterranea.
P come Pasta frolla
L'involucro esterno della cosa viene fatto principalmente in pasta frolla.
Q come QB
Corrisponde al classico "quanto basta", riferito all'aggiunta di ingredienti durante la preparazione della cosa, le cui quantità variano da pasticcere a pasticcere, in base al sapore che si vuole ottenere. È questo il motivo per cui , ad esempio,su Internet si trovano diverse ricette della cosa.
R come Ricotta
Farcitura prediletta della cosa nel trapanese.
S come San Carlo
Convento la cui cucina ha prodotto per prima la cosa.
T come Tomàs Yepes
L'uomo che ha raffigurato la cosa in un dipinto.
U come Uova
Elemento presente sia nella pasta che nella farcitura della cosa.
V come Vassoio
Strumento con cui si presenta agli invitati la cosa.
Z come Zucchero
Elemento essenziale di ogni dolce, soprattutto della cosa, usato sia nella pasta che nella farcitura.
STEP #30 - LA SCIENZA E LA TECNICA DELLA COSA
Dalla preparazione della cosa è possibile risalire ai processi chimici e alla tecnica che vi stanno dietro: nell'allestimento della farcitura, in particolare della crema pasticcera, viene utilizzato l'amido di mais per far addensare la crema, innescando quindi una semplicissima reazione chimico-alimentare. Il tutto avviene durante la mescolazione degli ingredienti, fatta tramite una frusta da cucina, ed è questo un primo riscontro con la tecnica. Quest'ultima risulta essere analoga anche nella preparazione della pasta frolla. Prima di terminare la preparazione della cosa, il cui ultimo passo consiste nell'infornarla, viene messa in frigo, in modo che il burro presente si appiattisca totalmente con le basse temperature, innescando di nuovo un'altra reazione chimico-alimentare.
STEP #29 - I NUMERI DELLA COSA
I numeri legati alla genovese potrebbero essere:
- 54
nella smorfia napoletana corrisponde al "cappello", forma che la genovese ha sempre avuto.
- 53, 89
nella smorfia napoletana corrispondono rispettivamente a " il vecchio" e "la vecchia", riferito agli anziani che aiutarono la signora Grammatico a definire la ricetta originale della genovese, e che contribuirono quindi alla salvaguardia della cosa.
- 58
il numero fa riferimento al "regalo", legato a un'usanza di Erice: infatti, come già detto nello step # 14, gli uomini regalano la genovese alle proprie amate per prometterle che staranno sempre assieme.
- 33
Nell'arte di interpretare i sogni, questo numero corrisponde a "la monaca", vale a dire la figura attraverso cui è nata la cosa.
- 8
come i morsi che in media bisogna dare alla cosa per finire di mangiarla.
lunedì 30 dicembre 2019
STEP #28 - LA PROTAGONISTA DELLA COSA
MARIA GRAMMATICO
Ad Erice il nome "genovese" è strettamente legato a quello di Maria Grammatico, una donna che, non solo ha contribuito alla diffusione della cosa, ma è anche l'autrice della sua sopravvivenza. Infatti fin da piccola ha lavorato in un convento di monache per imparare l'arte pasticcera, avvicinandosi direttamente alle genovesi che tanto l'avrebbero resa nota in futuro, carpendo pian piano i segreti che si nascondevano tra le mura di quella cucina. Quando il convento chiuse si rischiò davvero di perdere questo tesoro di arte culinaria, se non fosse stato per la passione di Maria Grammatico. In un'intervista spiega la fatica nell'arrivare alla ricetta esatta delle genovesi: per accertarsi che i suoi prodotti fossero conformi a quelli cucinati dalle suore, li proponeva agli anziani del luogo, gli unici che potessero ricordare i sapori originali delle genovesi, traducendo così i feedback ricevuti in modifiche, fino ad arrivare alla ricetta definitiva. Così facendo, non solo ha salvato la cosa, ma anche altri dolcetti che oggi è possibile gustare comodamente nella sua pasticceria, impedendo fortunatamente che tutto ciò finisse nel dimenticatoio, e allestendo così una delle pasticcerie più gettonate della Sicilia.
MARIA GRAMMATICO
Ad Erice il nome "genovese" è strettamente legato a quello di Maria Grammatico, una donna che, non solo ha contribuito alla diffusione della cosa, ma è anche l'autrice della sua sopravvivenza. Infatti fin da piccola ha lavorato in un convento di monache per imparare l'arte pasticcera, avvicinandosi direttamente alle genovesi che tanto l'avrebbero resa nota in futuro, carpendo pian piano i segreti che si nascondevano tra le mura di quella cucina. Quando il convento chiuse si rischiò davvero di perdere questo tesoro di arte culinaria, se non fosse stato per la passione di Maria Grammatico. In un'intervista spiega la fatica nell'arrivare alla ricetta esatta delle genovesi: per accertarsi che i suoi prodotti fossero conformi a quelli cucinati dalle suore, li proponeva agli anziani del luogo, gli unici che potessero ricordare i sapori originali delle genovesi, traducendo così i feedback ricevuti in modifiche, fino ad arrivare alla ricetta definitiva. Così facendo, non solo ha salvato la cosa, ma anche altri dolcetti che oggi è possibile gustare comodamente nella sua pasticceria, impedendo fortunatamente che tutto ciò finisse nel dimenticatoio, e allestendo così una delle pasticcerie più gettonate della Sicilia.
STEP #27 - IL MUSEO DELLA COSA
Oggigiorno non esiste un museo incentrato sulla "genovese", però non sarebbe sbagliato provare a crearne uno: come pensiero personale, collocherei il museo all'interno del convento di San Carlo, luogo dove è nata la cosa. Assumerei un'esperta della cosa , magari Maria Grammatico in persona, in modo da accogliere i visitatori e spiegare loro la storia della genovese, proseguendo la visita in una stanza circolare con al centro la genovese di Erice, contornata da altre genovesi prodotte in altri paesi, per far vedere alla gente come la cosa possa essere pensata diversamente da persona a persona. Proseguirei, quindi, con una degustazione di ciascun tipo accompagnando il tutto con dell'ottimo nocino, per poi concludere il tour nel locale attiguo alla sala, dove ciascun visitatore possa comprare la genovese, come fosse un souvenir, che più gli sia stata gradita.
STEP #26 - LA COSA SUI FRANCOBOLLI
Il francobollo sopra proposto è tipico dei Paesi Bassi e il suo anno di produzione risale al 2017, come è possibile vedere dalla figura. Esso rappresenta il bossche bol, dolce tipico della città di Hertogenbosh, la cui somiglianza con la genovese è davvero strabiliante: infatti entrambi i dolcetti hanno all'incirca le stesse dimensioni, stessa forma, con la differenza che questa cosa è ricoperta da una glassa di cioccolato al posto che da una spolverata di zucchero a velo, e il ripieno molto spesso è costituito da panna invece che da crema pasticcera o da ricotta con scaglie di cioccolato, Insomma, con questa nuova rivisitazione, la genovese assume davvero un aspetto internazionale, facendo capire come una cosa possa esistere altrove che non sia proprio il luogo d'origine.
STEP #25 - LA COSA A CASA
Per esperienza personale la genovese è per me motivo di gioia. Essa infatti corrisponde al "biglietto di bentornato" di mia nonna nelle occasioni in cui riesco a tornare in Sicilia, nonchè termine di un pranzo domenicale fatto come si deve.
Inoltre,visto che a Torino non è tanto conosciuta e data la semplicità di preparazione, ho provato diverse volte a farla in casa, e devo dire che il risultato finale, in sapore ovviamente, non è stato proprio male.
STEP #24 - LA COSA NEL CINEMA
La mafia uccide solo d'estate
Titolo originale:La mafia uccide solo d'estate
Anno di produzione: 2013
Nome del regista: Pierfrancesco Diliberto (Pif)
Link video youtube: https://youtu.be/sxn_ifnKPkI
Nell'immagine e nel link sopra indicati viene presentata la scena in cui l'uomo a sinistra, che interpreta il commissario Boris Giuliano, offre un'iris al forno (rivisitazione della genovese a Palermo) al ragazzino sulla destra, Arturo, visto che non l'aveva mai assaggiata. Dall'espressione raggiante di Arturo dopo il primo morso, il commissario soddisfatto saluta il ragazzino con le famose parole: "Ricordati, solo qua si possono mangiare le iris".
domenica 8 dicembre 2019
STEP #20 - I BREVETTI DELLA COSA
Esiste un brevetto in cui la cosa viene impiegata nella preparazione di dolciumi trattati a temperature negative, con particolare riferimento alla chimica alimentare. Tutti i passi di preparazione vengono elencati al seguente indirizzo link.
Inventore: Christian Dufort
Anno di pubblicazione: 2003
Numero di riferimento istituzionale: WO2003090544A1
Esiste un brevetto in cui la cosa viene impiegata nella preparazione di dolciumi trattati a temperature negative, con particolare riferimento alla chimica alimentare. Tutti i passi di preparazione vengono elencati al seguente indirizzo link.
Inventore: Christian Dufort
Anno di pubblicazione: 2003
Numero di riferimento istituzionale: WO2003090544A1
STEP #18 - IN CUCINA
Sicuramente il campo più appropriato dove inquadrare la cosa è la cucina.
Per mia esperienza personale non c'è di meglio in un pranzo domenicale che finire il tutto in bellezza con il gustare una genovese morbida e calda. Inoltre spesso viene accompagnata con il liquore nocino, rendendo l'effetto generale un qualcosa di eccezionale.
STEP #15 - L'EVOLUZIONE FUTURA DELLA COSA
La cosa potrebbe diventare in futuro un importante investimento per le industrie dolciarie mondiali. Infatti sarebbe davvero una degna concorrente per tutte quelle merendine confezionate standard che si trovano oggigiorno in qualunque supermarket. E perchè no, in una visone futuristica, potrebbe mettere in seria crisi i famosi prodotti Ferrero che oggi la fanno da padrone?
Sinceramente, secondo la mia modesta opinione, spero davvero che la genovese non prenda questa strada, perchè come già altri prodotti in precedenza sono passati dai laboratori artigianali a quelli industriali, sono stati cambiati gli standard qualitativi, e di conseguenza questi hanno cambiato anche sapore, passando da essere una cosa sfiziosa e desiderata a una del tutto anonima, perdendo ovviamente interesse nei confronti del consumatore.
Quindi a mio parere, la cosa conserverà il proprio fascino solo se resterà ancorata alla tradizione classica, senza avere bisogno di essere sottoposta a qualunque evoluzione, anche se minima.
La cosa potrebbe diventare in futuro un importante investimento per le industrie dolciarie mondiali. Infatti sarebbe davvero una degna concorrente per tutte quelle merendine confezionate standard che si trovano oggigiorno in qualunque supermarket. E perchè no, in una visone futuristica, potrebbe mettere in seria crisi i famosi prodotti Ferrero che oggi la fanno da padrone?
Sinceramente, secondo la mia modesta opinione, spero davvero che la genovese non prenda questa strada, perchè come già altri prodotti in precedenza sono passati dai laboratori artigianali a quelli industriali, sono stati cambiati gli standard qualitativi, e di conseguenza questi hanno cambiato anche sapore, passando da essere una cosa sfiziosa e desiderata a una del tutto anonima, perdendo ovviamente interesse nei confronti del consumatore.
Quindi a mio parere, la cosa conserverà il proprio fascino solo se resterà ancorata alla tradizione classica, senza avere bisogno di essere sottoposta a qualunque evoluzione, anche se minima.
STEP #14 - LA COSA COME SIMBOLO
Seppur sembrerebbe che la genovese sia soltanto un dolcetto da gustare possibilmente durante una visita ad Erice, dietro il suo semplice aspetto si cela un grande significato: infatti la cosa a Erice è diventata il simbolo dell'amore, perchè avendo una forma simile a un cappello, gli uomini del luogo la regalano alle proprie amate, per promettere che, come fossero i loro cappelli ,staranno sempre con loro,passo dopo passo. Per i meno romantici la cosa diventa il simbolo della prosperità, dato che in passato Erice ha potuto risollevare il proprio aspetto economico grazie agli scambi commerciali intrattenuti con gli imprenditori genovesi. Bisogna anche dire che la cosa diventa nel vissuto quotidiano il simbolo della famiglia, dato che viene gustata di solito al termine di un pranzo domenicale in cui ciascun membro della famiglia partecipa.
Seppur sembrerebbe che la genovese sia soltanto un dolcetto da gustare possibilmente durante una visita ad Erice, dietro il suo semplice aspetto si cela un grande significato: infatti la cosa a Erice è diventata il simbolo dell'amore, perchè avendo una forma simile a un cappello, gli uomini del luogo la regalano alle proprie amate, per promettere che, come fossero i loro cappelli ,staranno sempre con loro,passo dopo passo. Per i meno romantici la cosa diventa il simbolo della prosperità, dato che in passato Erice ha potuto risollevare il proprio aspetto economico grazie agli scambi commerciali intrattenuti con gli imprenditori genovesi. Bisogna anche dire che la cosa diventa nel vissuto quotidiano il simbolo della famiglia, dato che viene gustata di solito al termine di un pranzo domenicale in cui ciascun membro della famiglia partecipa.
sabato 7 dicembre 2019
STEP #13 - L'ANATOMIA DELLA COSA
Da come è possibile vedere dallo schema riportato sopra, la cosa è composta principalmente da due sezioni: la prima costituisce il rivestimento esterno, fatto interamente da pasta frolla; la seconda, invece, corrisponde alla farcitura, differente da località a località (nel caso della foto riportata sopra coincide con semplice crema pasticcera).
Da come è possibile vedere dallo schema riportato sopra, la cosa è composta principalmente da due sezioni: la prima costituisce il rivestimento esterno, fatto interamente da pasta frolla; la seconda, invece, corrisponde alla farcitura, differente da località a località (nel caso della foto riportata sopra coincide con semplice crema pasticcera).
STEP #12 - I MATERIALI DELLA COSA
Per quanto riguarda i materiali della cosa è possibile fare una distinzione tra quelli che compongono l'involucro esterno fatto di pasta frolla, vale a dire quello che a prima vista viene mostrato al consumatore, e quelli che compongono la farcitura:
nella prima parte sono usati ingredienti come farina, zucchero, margarina, uova, sale;
per la farcitura, nelle località in cui si sceglie di usare la crema pasticcera vengono usati solitamente latte, amido di mais, scorza di limone, invece altre preferiscono impiegare ricotta accompagnata da scaglie di cioccolato fondente, oppure riserva di cedro.
È interessante sapere che nel tempo gli ingredienti della cosa, fatta eccezione per qualche aggiunta nel settore degli aromi, come la cannella per esempio, siano rimasti pressochè gli stessi, rendendo la cosa un dolcetto "senza tempo".
domenica 17 novembre 2019
STEP #11 - LA TASSONOMIA DELLA COSA
Anche se la forma della cosa rimane pressochè fedele a quella del cappello da marinaio, è interessante capire come varia la sua produzione artigianale, non solo nell'entroterra siciliano ma anche altrove:
-Le genovesi di Erice: è proprio a Erice che sono nati questi dolcetti, apprezzati oltre che per la loro bontà soprattutto dalla semplicità che li caratterizza, composte principalmente da un impasto di pasta frolla, ricoperte da una spolverata di zucchero a velo, con ripieno in crema pasticcera.
-Le genovesi di Palermo: ciò che caratterizza queste genovesi è di certo il proprio ripieno, contenente crema pasticcera con in aggiunta scaglie di cioccolato fondente, ricoperte da zucchero a velo. Inoltre è presente una variante alla cosa pur conservando la classica forma della genovese, prodotta per chi non piacesse il sapore della pasta frolla e fosse più indirizzato verso la crema di ricotta, costituita da un impasto di pasta brioche con in aggiunta scaglie di cioccolato, nota con il nome di "iris al forno".
-Le genovesi di Sciacca: l'elemento distintivo di queste risulta essere, anche in questo caso, legato al ripieno, caratterizzato da una delicata crema al limone.
-Le genovesi di Taormina: si distinguono dalle precedenti non solo per il ripieno, ma anche per l'elemento decorativo: infatti sono farcite da ricotta, ricoperte da una spolverata di cannella.
-Le genovesi di Monopoli (Puglia) : in questa città l'impasto è stato leggermente rivisitato, con l'aggiunta nella pasta frolla dell'essenza di limone, e oltre alla crema pasticcera o alla ricotta, molto spesso sono farcite dalla conserva di cedro, in modo da poter conservare per più tempo, rispetto alla scadenza delle creme già citate, il buon sapore che caratterizza questa cosa.
domenica 10 novembre 2019
STEP #10 - I PROVERBI DELLA COSA
"Non promettere purmisioni ai santi e mancu cudduri ai picciriddi"
Significato:"Non fare voti ai santi se non puoi mantenerli, perchè questi non lo dimenticano, e non promettere "cudduri" (nome a volte usato per indicare le genovesi) ai bambini, perchè li aspetteranno e ci resteranno male se non glieli porterai. "
STEP#09 - I NOMI DELLA COSA
La cosa scelta viene identificata con diversi nomi man mano che ci si allontana da Erice, il luogo d'origine. Ad esempio, nel territorio siciliano è conosciuta come "mustazzola", oppure "bocconcino", "cuddura", e a volte chiamata anche "giammella" o "giammellotta".
È interessante anche sapere come la cosa viene chiamata in altre lingue che non siano l'italiano e i suoi dialetti. Di seguito sono riportati alcuni esempi:
- Inglese: Genoese
-Francese: Gènois
-Tedesco: Genueser
-Spagnolo: Genoveses
-Portoghese: Genoveses
-Rumeno: Genovezii
-Olandese: Genuese
-Norvegese: Genuaerne
-Danese: Genoeerne
-Svedese: Genoese
lunedì 4 novembre 2019
STEP #08 LA COSA
Tra le cose presentate nello step #02, la cosa scelta è "la genovese", dolcetto tipico di Erice.
Tale scelta non è per nulla occasionale: infatti "la genovese" è protagonista di una storia antichissima, nata all'interno del monastero di San Carlo, ed esportata nei dintorni grazie all'abilità di qualche abitante di carpire i segreti e soprattutto la ricetta di quella cucina. Si pensi anche che dal nome della cosa si è potuti risalire ai contatti commerciali che Erice ebbe con Genova.
Inoltre ho anche scelto questa cosa per motivi strettamente personali, in quanto visitando spesso Erice riesco ad avere un contatto diretto, proprio quel contatto che mi ha fatto scegliere questa cosa come mio dolce preferito.
domenica 3 novembre 2019
STEP #07- UN FILM
Indirizzo link dell'immagine
"In guerra per amore" è un film di genere commedia/guerra/sentimentale del 2016, diretto dal noto attore Pif. È stato girato principalmente ad Erice, dove questa assieme allo scenario della seconda guerra mondiale fa da sfondo alla travagliata storia d'amore tra Arturo e Flora.
STEP #06 - IL NOME
Le origini del nome di Erice risultano essere tanto antiche quanto lo è la sua storia.
Infatti bisogna sapere che questa città non sempre è stata chiamata con il nome di "Erice", bensì nel tempo ha assunto via via nomi diversi fino ad essere conosciuta con il nome attuale:
dopo la conquista islamica della Sicilia, il nome della città venne mutato in Gebel-Hamed, il cui significato equivale a "Monte di Hamed", quest'ultimo nome di un emiro di Sicilia. Nel XII secolo dai normanni venne ribattezzata Monte San Giuliano, dal nome del santo che secondo una leggenda sarebbe apparso durante l'assedio condotto da Ruggero I d'Altavilla per incoraggiare i soldati impegnati ad espugnare la città. Tale nome venne mantenuto fino al 1934: a partire da quell'anno la città venne chiamata nuovamente Erice.
In seguito il link di descrizione della storia del nome:
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Erice
STEP #05 - IL MITO DI ERICE
Secondo la tradizione Erice era figlio della dea Afrodite e del re indigeno Bute, e divenne famoso per aver combattuto contro Eracle, trovatosi a passare nella regione con i propri buoi.
La sfida tra i due guerrieri era stata concordata in modo tale che, se fosse stato Erice a vincere, Eracle avrebbe ceduto i propri buoi, in caso contrario Erice avrebbe ceduto i propri possedimenti terrieri.
Il vincitore della lotta fu Eracle, che cedette il premio agli abitanti con il vincolo che la cedessero a chi fra i suoi discendenti ne facesse richiesta.
Inoltre,sempre secondo la tradizione popolare, nell'anno 1342, scavando ai piedi del monte Erice, venne trovato un cadavere di enorme grandezza, che appena in contatto con la luce si frantumò, diventando naturalmente polvere. Esso, a giudizio dei più, fu attribuito al corpo dell'eroe Erice, alimentando maggiormente l'importanza del mito.
Indirizzo link dell'immagine
STEP #04 - CITAZIONI
"Tornava sempre volentieri in quel borgo sospeso nel tempo che non faceva fatica a credere fondato, tremila anni prima,dal misterioso popolo degli Elimi. I millenni di storia sembravano averlo appena sfiorato. Massimo amava l'atmosfera rarefatta di quel paese arroccato su uno sperone e racchiuso nel perfetto triangolo equilatero del suo perimetro. Più di ogni altra cosa amava passeggiare per quei vicoli silenziosi immerso nei suoi pensieri."
Massimiliano Pieraccini, l'anomalia, BUR Biblioteca Univ.Rizzoli, 2013, pagina 7.
"La strada che Massimo e Fabio percorsero per tornare verso il Centro attraversava l'antico quartiere ebraico, la zona meno edificata. Poche case tra alberi contorti. Finestre serrate.Mura ricoperte da piante rampicanti. Un cancello divelto, chiuso con un inutile catenaccio. I pochi lampioni erano resi cupi dalla cupa vegetazione."
Massimiliano Pieraccini, L'anomalia, BUR Biblioteca Univ.Rizzoli, 2013, pagina 165.
"Tornava sempre volentieri in quel borgo sospeso nel tempo che non faceva fatica a credere fondato, tremila anni prima,dal misterioso popolo degli Elimi. I millenni di storia sembravano averlo appena sfiorato. Massimo amava l'atmosfera rarefatta di quel paese arroccato su uno sperone e racchiuso nel perfetto triangolo equilatero del suo perimetro. Più di ogni altra cosa amava passeggiare per quei vicoli silenziosi immerso nei suoi pensieri."
Massimiliano Pieraccini, l'anomalia, BUR Biblioteca Univ.Rizzoli, 2013, pagina 7.
"La strada che Massimo e Fabio percorsero per tornare verso il Centro attraversava l'antico quartiere ebraico, la zona meno edificata. Poche case tra alberi contorti. Finestre serrate.Mura ricoperte da piante rampicanti. Un cancello divelto, chiuso con un inutile catenaccio. I pochi lampioni erano resi cupi dalla cupa vegetazione."
Massimiliano Pieraccini, L'anomalia, BUR Biblioteca Univ.Rizzoli, 2013, pagina 165.
mercoledì 23 ottobre 2019
lunedì 21 ottobre 2019
STEP #02 - LE COSE DI ERICE
1) LE GENOVESI
Le genovesi sono dolci tipici del borgo ericino, composti principalmente da pasta frolla con all'interno una delicata crema pasticcera, ricoperte da una leggera spolverata di zucchero a velo.
L'etimologia del nome rimane ancora oggi incerta, ma l'ipotesi più gettonata sulla sua derivazione riguarderebbe la forma del cappello tipica dei marinai genovesi, ricordando che in passato gli scambi commerciali tra Erice e Genova erano particolarmente attivi.
Grazie ai laboratori artigianali costantemente fedeli alla tradizione e attivi da diversi decenni nella città, Erice si è subito distinta dalla provincia di Trapani, rendendo la singola "genovese" la cosa tipica della città.
2) LA CERAMICA
Altra cosa tipica di Erice è sicuramente legata al proprio artigianato caratteristico, tra cui si distingue la ceramica. In particolare, vanno annoverate le ceramiche come vasi,piccole statue e piatti, quest'ultimo prodotto riportato nella figura di cui sopra, prodotte secondo antiche tecniche di lavorazione e decorate rigorosamente a mano, tramite l'impiego di colori intensi, quali il verde, il giallo, l'arancio oppure il blu, e seguendo molto spesso motivi floreali o particolari disegni geometrici.
L'etimologia del nome rimane ancora oggi incerta, ma l'ipotesi più gettonata sulla sua derivazione riguarderebbe la forma del cappello tipica dei marinai genovesi, ricordando che in passato gli scambi commerciali tra Erice e Genova erano particolarmente attivi.
Grazie ai laboratori artigianali costantemente fedeli alla tradizione e attivi da diversi decenni nella città, Erice si è subito distinta dalla provincia di Trapani, rendendo la singola "genovese" la cosa tipica della città.
2) LA CERAMICA
Altra cosa tipica di Erice è sicuramente legata al proprio artigianato caratteristico, tra cui si distingue la ceramica. In particolare, vanno annoverate le ceramiche come vasi,piccole statue e piatti, quest'ultimo prodotto riportato nella figura di cui sopra, prodotte secondo antiche tecniche di lavorazione e decorate rigorosamente a mano, tramite l'impiego di colori intensi, quali il verde, il giallo, l'arancio oppure il blu, e seguendo molto spesso motivi floreali o particolari disegni geometrici.
STEP #01
La protagonista di questo blog è Erice, antica città fenicia e greca, situata a circa 750 metri di altezza sull'omonimo monte Erice, presso Trapani in Sicilia.
La città,tra i più incantevoli borghi medievali, non nasconde al visitatore il proprio aspetto "difensivo", composto principalmente da bastioni e mura che la accompagnano lungo tutti i contorni perimetrali e costituendo una vera e propria opera a livello ingegneristico, ma anche quello solare e luminoso,proponendo stupendi panorami che si aprono sulla vallata e sul mare circostante.
Le ampie pinete che la circondano, l'atmosfera medievale, l'antico artigianato locale, accompagnati da una tranquillità quotidiana la rendono una delle mete più gettonate della Sicilia.
Coordinate geografiche: 38°02'15''N 12°35'15''E
La protagonista di questo blog è Erice, antica città fenicia e greca, situata a circa 750 metri di altezza sull'omonimo monte Erice, presso Trapani in Sicilia.
La città,tra i più incantevoli borghi medievali, non nasconde al visitatore il proprio aspetto "difensivo", composto principalmente da bastioni e mura che la accompagnano lungo tutti i contorni perimetrali e costituendo una vera e propria opera a livello ingegneristico, ma anche quello solare e luminoso,proponendo stupendi panorami che si aprono sulla vallata e sul mare circostante.
Le ampie pinete che la circondano, l'atmosfera medievale, l'antico artigianato locale, accompagnati da una tranquillità quotidiana la rendono una delle mete più gettonate della Sicilia.
Coordinate geografiche: 38°02'15''N 12°35'15''E
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